Un viaggio all'inferno, un viaggio verso i campi di concentramento nazisti nel giorno della memoria.
Luoghi di prigionia, di lavoro forzato e di sterminio che hanno inghiottito milioni di persone, ebrei ma non solo, durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Da tutta Europa i deportati arrivavano nei lager ammassati su vagoni di treni merci, dove comincia l'inferno.
Il viaggio durava giorni e giorni e rappresentava esso stesso un'anticipazione di ciò che uomini, donne e bambini avrebbero trovato al loro arrivo.
Negli ultimi mesi di guerra, le truppe alleate e quelle sovietiche stringono in una morsa il Terzo Reich, da est e da ovest, entrano nei campi e filmano quello che vedono, mostrando al mondo intero l'orrore che si nasconde dietro quelle recinzioni.
Il viaggio verso i lager era di fatto un prologo a ciò che sarebbe successo una volta raggiunto il campo di concentramento. Il progetto era quello di iniziare da subito ad annientare la personalità dei deportati, cosa che, oltre alla sofferenza e alla morte, era la cifra identificativa dei lager.
Treni che hanno attraversato l’Italia e l’Europa intera e che animavano reazioni contrastanti tra le popolazioni locali: i gesti di umanità di alcuni, la paura e l’indifferenza di molti, l’odio e il disprezzo di altri.
L'universo dei campi di concentramento occupava l'intera Europa centrale e consisteva in migliaia di lager. Ce n'erano di più grandi e di più piccoli; c'erano quelli specializzati nello sterminio, in cui si andavo solo a morire. Ma la maggior parte erano campi di lavoro in cui le condizioni inumane di vita portavano alla morte decine di migliaia di lavoratori-schiavi.
Il tempo e la storia In viaggio verso i Lager
di Massimo Gamba
con il prof. Carlo Greppi
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